Medicina generale e medicina del lavoro a confronto
Il 24 novembre a Jesi si è svolto un convegno dove è stato affrontato l’argomento della collaborazione tra medico competente e medico generico, e le relative ripercussioni sulla idoneità al lavoro.
L’obiettivo principale del convegno, realizzato dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro – Dipartimento di Prevenzione di Jesi, è stato quello di promuovere, attraverso il confronto tra medici del lavoro e medici di medicina generale, la totalità dell’individuo, visto sia come lavoratore che come paziente.
Infatti, sia la figura del “medico competente”, che ha rapporto con il lavoratore per motivi puramente normativi, sia la figura del “medico curante”, il quale invece viene chiamato in causa per motivi di salute, non possono non considerare l’individuo nella sua totalità, cioè come unico destinatario degli interventi sia di prevenzione che di promozione della salute.
In particolare, due tematiche hanno preso posto in questo confronto.
La prima ha riguardato le certificazioni di patologia e le ripercussioni sulla idoneità lavorativa, dal confronto delle quali è emersa l’importanza della informazione e della collaborazione reciproca per raggiungere una efficace organizzazione al fine di tutelare la salute e la sicurezza.
In particolare i referenti delle associazioni di medici competenti hanno evidenziato come sia la normativa (D. Lgs 81/2008 c.1 lettera a) che la realtà produttiva portino sempre più il medico competente a promuovere la salute in azienda. La sorveglianza sanitaria risulta un occasione non solo per il controllo periodico in base ai rischi lavorativi ma anche di monitoraggio o di assistenza per il raggiungimento di un livello di benessere psico-fisico. Fase questa che non può esistere senza la conoscenza degli aspetti sociali, economici, familiari del lavoratore.
Dalla loro parte invece, i referenti delle associazioni di categoria dei Medici di Medicina Generale pensano invece che ci siano delle difficoltà nella gestione dei lavoratori infortunati o affetti da malattie croniche degenerative, per la mancanza di una giusta comunicazione efficace tra il medico di medicina generale, INAIL, medico competente e organo di vigilanza SPSAL, soprattutto per i contenuti e le modalità di trasmissione relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori ai sensi dell’articolo 40 del D.lgs 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (modello in Allegato 3B)
Per questo motivo tutti i presenti al convegno sperano in futuro dove ci sia un rapporto di maggiore collaborazione per migliorare la “comunicazione”.
Nel corso della seconda parte dell’incontro, sono emerse le varie attività in corso c/o l’Organo di Vigilanza (Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ASUR AV2 sedi di Ancona, Fabriano, Jesi e Senigallia) relativamente ad argomenti come la sorveglianza sanitaria degli ex esposti a amianto, il ruolo del Medico di Medicina Generale nella prevenzione delle patologie da abuso alcolico, le attività regionali e locali nell’ambito della prevenzione e ricerca attiva dei tumori professionali, le esperienze di studio delle patologie muscolo-scheletriche.
Nel complesso l’evento formativo ha evidenziato che la prevenzione nei luoghi di lavoro, la quale viene stabilita dalle leggi vigenti, e la promozione della salute intesa nella sua concezione più globale, sono concetti sempre più vicini che hanno bisogno di integrazione e confronto.
L’aggiornamento su tematiche tanto specifiche diventa una esigenza di primaria importanza che muove al raggiungimento di sempre più consapevoli livelli di tutela della salute e sicurezza del paziente lavoratore.
Proprio per questo motivo il Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro di Jesi vuole proporre per l’anno 2013, altri due eventi formativi destinati a tutte le figure sanitarie del “sistema prevenzione” .
Uno di questi avrà l’ obiettivo di fornire strumenti utili a riconoscere sia il rischio nell’ambito lavorativo, sia le patologie lavoro collegate più significative.
L’altro approfondirà gli obblighi di denuncia o segnalazione e i modelli di certificazione (anche procedure informatiche), per cercare una maggiore comunicazione tra le figure sanitarie nel rispetto delle reciproche competenze.